Google Ads e Gemini AI

Google Ads e AI: uno sguardo al futuro

Pubblicato il
Giugno 24, 2024
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Alessandro Procacci
Di cosa parliamo qui
Scopriamo il futuro di Google Ads tramite AI con l’integrazione di Gemini

Tabella dei contenuti

Google Ads e Gemini e le recenti anticipazioni

Se ti dicessi Google Ads e Gemini, a cosa penseresti? 

Su Google Ads si è detto tanto, come si continuerà a fare, ma quello di Gemini sembra essere un nome nuovo sul panorama di internet del futuro e risulta essere ancora avvolto da un alone di mistero. 

Infatti, si è tenuta qualche giorno fa l’annuale convention Google IO, evento di aggiornamento che il colosso americano organizza per il suo pubblico e che comprende tutte le novità previste nel futuro prossimo. 

Dalla conferenza sono emersi importanti cambiamenti che investiranno non solo il motore di ricerca come lo conosciamo, ma anche tutti i prodotti dell’ecosistema Google.

Gemini cos'è e come si integra con Google Ads

Ultimamente si parla molto di intelligenza artificiale in diversi ambiti e nomi come ChatGPT e Dall-E sono abbastanza conosciuti. 
In quella che è una vera e propria corsa all’oro, Google non poteva restare indietro e, così, ha sviluppato il proprio modello di intelligenza artificiale. 
La prima versione di questo software si chiamava Bard ed è rimasta in fase di test da parte degli utenti per circa un anno. 
Oggi, Bard si è evoluto, si chiama Gemini, e prevede tutta una serie di funzioni innovative che gli danno un vantaggio competitivo enorme sulla concorrenza.

Infatti, Gemini è una serie di intelligenze artificiali che, contrariamente alle altre, operano in modo multimodale

Cosa vuol dire questo? Gli strumenti di casa Google sono capaci di acquisire, processare ed elaborare input in diversi formati contemporaneamente, quindi, Gemini può lavorare su file audio, testo o video contemporaneamente.
Questa tecnologia avanzata consente di gestire compiti complessi e di offrire un’analisi più approfondita e accurata dei dati.

Nell’ambito di Google Ads, Gemini dovrebbe migliorare la l’efficacia delle campagne pubblicitarie, rendendole più personalizzate. 

Utilizzando l’analisi multimodale, gli annunci saranno ottimizzati in tempo reale per garantire la massima rilevanza per gli utenti.

La tecnologia di Gemini permetterà anche di creare annunci più interattivi e coinvolgenti, offrendo anche la possibilità di integrare la realtà aumentata e quella virtuale, pilastri su cui, molto probabilmente, il web del futuro si reggerà.

Gemini integrerà anche funzionalità avanzate di analisi dei dati, consentendo agli inserzionisti di comprendere meglio il comportamento del loro pubblico e di adattare le strategie pubblicitarie di conseguenza.

Gemini e Google Ads nella SERP di oggi

La SERP, ossia la pagina dei risultati di ricerca di Google come la conosciamo oggi ci appare così. 

Risultati SERP

Se, come ci dimostra l’aumento esponenziale nell’uso di social come Instagram e TikTok, negli ultimi anni abbiamo vissuto un inesorabile passaggio da un web testuale a uno sempre più visivo, bisogna ipotizzare che questa trasformazione è solo all’inizio e che la rete si evolverà sempre più in tal senso.

Questo tipo di mutamento profondo e radicale coinvolgerà anche l’ambito della pubblicità. 

Infatti, se oggi abbiamo gli annunci di Google Ads posti al di sopra dei risultati organici sotto forma di link, ciò è realisticamente destinato a cambiare nel futuro prossimo.

Gli algoritmi di indicizzazione di oggi funzionano per parole chiave, come spiego in questo altro articolo ma molto probabilmente assisteremo a un cambiamento anche in questo senso, in quanto naturale conseguenza dell’evoluzione del web.

Google Ads Gemini e la SERP di domani

Come già anticipato, vedremo un graduale adattamento di internet ai fenomeni, oggi ancora quasi fantascientifici, della realtà aumentata e della realtà virtuale. 

Cambiando dunque l’impostazione generale della rete da testuale a visiva, è anche ragionevole pensare che verranno introdotti dei nuovi parametri di indicizzazione, che coinvolgeranno sia i siti web che le sponsorizzate. 

Ad oggi, esistono nelle immagini alcuni piccoli codici, come gli alt-text che forniscono contesto alle fotografie, parlando in linguaggio macchina direttamente con gli algoritmi. 

E’ realistico immaginare una sorta di keywords o tag che acquisiranno sempre più peso nella definizione di rilevanza dei contenuti.

In armonia con ciò, la SERP del futuro sarà più simile alla pagina delle immagini, mentre i risultati testuali cadranno naturalmente via via in disuso, un po’ come le macchine da scrivere quando il computer è diventato uno strumento accessibile al grande pubblico.

Bisogna anche tenere in conto che nelle ricerche web del futuro, non avremmo molto probabilmente dei risultati con tutti i vari siti come oggi, in quanto l’intelligenza artificiale fornirà le risposte generandole da sé e queste costituiranno, molto probabilmente, l’opzione di default.

Le integrazioni di Gemini e Google Ads

Avendo dato uno sguardo, seppur solo parziale, alle potenzialità di Gemini e, così come dichiarato al Google IO 2024, avendo ben presente che lo scopo di Google sia quello di integrare in maniera via via crescente i propri strumenti tra loro, non sarà sorprendente scoprire come proprio Gemini sarà il primo tassello di questo enorme puzzle che è il web del futuro. 

Infatti, Google Ads beneficerà di questa integrazione in due aspetti principali

Gli annunci e l’analisi dei dati.

Gemini Google Ads i nuovi annunci

Non è un segreto che Google stia, già da diversi anni, cercando di inserire l’intelligenza artificiale all’interno di un prodotto come Google Ads, che, già dalla sua nascita, non è mai stato uno strumento di facile utilizzo, soprattutto per i non addetti ai lavori. 

Abbiamo un esempio che ci viene già dal 2022, con l’introduzione delle campagne Performance Max (Pmax).

Questo tipo di campagne pubblicitarie funziona quasi con il pilota automatico, in quanto l’algoritmo di Google crea in autonomia i titoli più rilevanti per le sponsorizzate, così come il loro contenuto, spingendosi fino a scegliere delle immagini o dei file multimediali messi a disposizione dall’utente. 

In aggiunta a ciò, il meccanismo aggiusta in automatico l’offerta in sede di asta, per assicurare la maggior visibilità possibile a chi paga il servizio pubblicitario.

Ora, in futuro, oltre a venire introdotti i già citati annunci che poggiano sulle realtà virtuale e aumentata, Google Ads sarà in grado di generare immagini e filmati dimostrativi, sfruttando la potenza dell’intelligenza artificiale.

Non sono stati forniti, ad oggi, molti dettagli su che aspetto avranno gli annunci VR e AR ma è chiara la volontà di Google di spingere in quel senso, come già dimostrato con l’introduzione delle campagne Demand Gen non molto tempo fa. 

 

 

L'analisi dei dati con Gemini Google Ads

La parte del lavoro forse dove la forza di Gemini può essere sfruttata al massimo è quella dell’analisi dei dati e creazione di report comprensibili anche a chi non è un professionista del settore. 

L’intelligenza artificiale, infatti, si nutre di dati e ha delle capacità di analisi ed organizzazione degli stessi che funzionano in modo molto più efficiente di qualsiasi essere umano. 

Integrare una funzionalità del genere direttamente nelle campagne Google Ads può rappresentare un vantaggio incredibile per capire meglio e prima i punti di forza e debolezza relativi alle proprie sponsorizzate.

Infatti, introdurre una azione rapida che, magari, crei una tabella con dati quantitativi e un commento qualitativo in pochi clic semplificherebbe non di poco il lavoro dell’analista, conferendo anche una maggiore trasparenza e comprensibilità degli stessi.

 

Conclusioni

Il futuro nel mondo della pubblicità con Google Ads si prospetta con non poche sorprese che vedremo nel prossimo avvenire. 

Tuttavia, una riflessione che viene in mente riguarda la figura del professionista Google Ads
Infatti, contrariamente a quanto si possa pensare, questa figura risulterebbe sempre più importante e imprescindibile, in quanto l’unico costantemente aggiornato sulle nuove funzionalità che cambiano così repentinamente.
Se da un lato la consultazione dei dati potrebbe diventare più semplice, non è detto che un approccio con intelligenza artificiale non possa confondere gli utenti non addetti ai lavori. 

In secondo luogo, vista la carenza di informazioni precise, c’è chi è scettico sul fatto che Google stia cercando di integrare queste funzionalità che andrebbero a limitare fortemente il controllo diretto sulle campagne pubblicitarie da parte degli utenti, subordinando all’intelligenza artificiale che, realisticamente, farebbe gli interessi del creatore più che dell’utente. 

In ultimo, integrare Gemini su tutti gli strumenti Google Ads, compreso Google Drive e Gmail può sollevare un non trascurabile problema di privacy. 
Se per ora Google si limita a raccogliere i nostri dati per creare dei profili generici delle persone, dare all’azienda il potere di poter manipolare queste informazioni mediante l’intelligenza artificiale può portare a serie conseguenze per la libertà, se questo processo non dovesse venire governato con estrema trasparenza.

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